Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25292 del 23 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:25292PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso richiede la prova di una stabile compenetrazione dell'indagato nel tessuto organizzativo del sodalizio e di un suo ruolo dinamico e funzionale agli interessi del gruppo criminale, con la consapevolezza e la volontà di far parte del medesimo e di contribuire alla realizzazione del programma criminoso comune o, quantomeno, alla conservazione e al rafforzamento dell'associazione. A tal fine, non è sufficiente un elemento indiziario isolato e incerto, come una conversazione tra terzi in cui si faccia riferimento in modo dubitativo a una presunta carica ricoperta dall'indagato nell'organizzazione mafiosa, senza alcun riscontro probatorio ulteriore. È necessario un quadro indiziario grave e concordante, che dimostri in modo inequivoco il contributo attivo e consapevole dell'indagato all'associazione criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo Presidente del 01/06/2 -

Dott. ZAMPETTI ((omissis)) SENTE -

Dott. DI TOMASSI Mariastefania rel. Consigliere N. 2 -

Dott. CAVALLO ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. PIRACCINI ((omissis)) N. 4047/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Gi. Os. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza emessa in data 2.9.2010 dal Tribunale di Reggio Calabria;

visti gli atti, il provvedimento denunziato, gli scritti a ricorso e la memoria;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. M. ((omissis));

udito il ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

uditi per il ricorrente gli avvocati ((omissis))…

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