Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34822 del 26 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:34822PEN

Massima

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Il diritto di cronaca, quale causa di giustificazione della diffamazione a mezzo stampa, non può essere riconosciuto quando la notizia pubblicata risulti non corrispondente al vero, anche se il giornalista abbia tentato di verificarla presso fonti ritenute attendibili, senza tuttavia risalire alla fonte originaria o compiere ulteriori controlli, essendo comunque a suo carico il rischio che la notizia non corrisponda a realtà. Inoltre, il direttore responsabile di un giornale risponde a titolo di colpa per la pubblicazione di una notizia non verificata, in quanto ha il dovere di esercitare un effettivo controllo sui contenuti diffusi. Il soggetto la cui reputazione sia già stata compromessa può subire un ulteriore danno dalla diffusione di nuove notizie false e denigratorie, legittimando così la richiesta di risarcimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MO. GI. N. IL (OMESSO);

2) M. E. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3108/2007 CORTE APPELLO di ROMA, del 03/06/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/07/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

udito il PG in persona del sost. proc. Dott. M. Fraticelli, il quale ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso;

udito il difenso…

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