Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5364 del 9 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:5364PEN

Massima

Il reato di diffamazione è integrato quando l'agente, comunicando con altri, offende la reputazione altrui, anche se la querela non contiene la descrizione dettagliata del fatto storico, purché siano indicati gli elementi essenziali per l'esercizio dell'azione penale. Il giudice di merito, nel valutare le risultanze processuali, gode di ampio potere discrezionale nella valutazione della credibilità delle testimonianze e nell'esclusione di eventuali cause di giustificazione, purché la motivazione sia congrua e formalmente corretta. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla verifica della logicità e coerenza della motivazione, senza poter riesaminare il merito della valutazione probatoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto il 16.4.2009 da:

Avv. Perfetti Franco, difensore di VE. Er. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del Tribunale di Massa del 22 gennaio 2009;

Letto il ricorso e la sentenza impugnata;

Sentita la relazione del Consigliere Dr. Paolo Antonio BRUNO;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona del Sostituto Dr. Lo Voi Francesco, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con la se…

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