Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22143 del 23 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:22143PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno e la confisca di beni possono essere applicate nei confronti di un soggetto gravemente indiziato di appartenenza ad un'associazione di tipo mafioso, qualora risulti la sua persistente pericolosità sociale, desumibile dalla condanna penale definitiva per reati di associazione mafiosa, dai legami con soggetti gravitanti nel contesto mafioso e dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, nonché dalla disponibilità, anche indiretta, di beni e attività economiche riconducibili all'indiziato, acquisiti mediante fittizia intestazione a terzi, al fine di eludere misure di prevenzione patrimoniale. La prova della fittizia intestazione può desumersi dal contenuto di conversazioni intercettate, dalla mancata dimostrazione di una lecita capacità reddituale adeguata a sostenere gli esborsi necessari per l'avvio e la gestione dell'attività economica, nonché dalle dichiarazioni della persona intestataria che ricolleghi tale intestazione alle vicende giudiziarie del reale dominus. In tali ipotesi, la confisca dei beni può essere disposta anche in assenza di una condanna penale, in quanto la misura di prevenzione patrimoniale è autonoma e distinta rispetto al processo penale, essendo finalizzata a colpire il patrimonio di origine illecita o comunque sproporzionato rispetto alla capacità reddituale del soggetto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI M. - rel. Consigliere

Dott. CARRELLI P.d.M. Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS) nato a (OMISSIS);

(OMISSIS) nata a (OMISSIS);

avverso il decreto n. 147/2012 della Corte d'appello di Palermo, sezione 5 penale;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Margherita B. Taddei;

letta la requisitoria del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ric…

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