Cassazione penale Sez. III sentenza n. 15487 del 18 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:15487PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare emesso dal giudice per le indagini preliminari, che si limiti a recepire integralmente la richiesta del pubblico ministero e gli atti redatti dalla polizia giudiziaria, non può essere annullato dal tribunale del riesame per carenza di motivazione, in quanto tale materiale, una volta richiamato e inglobato nell'ordinanza, diviene parte integrante della motivazione del provvedimento. Spetta pertanto al tribunale del riesame, nell'esercizio del suo potere devolutivo, integrare e completare la motivazione eventualmente ritenuta insufficiente, senza poter procedere all'annullamento del provvedimento per tale ragione, salvo che la motivazione sia del tutto assente o si risolva in una mera clausola di stile. Il tribunale del riesame ha il dovere di esaminare la congruità e la logicità della motivazione nel suo complesso, valorizzando anche gli elementi probatori e le esigenze cautelari illustrati nella richiesta del pubblico ministero e negli atti della polizia giudiziaria, senza poter prescindere da tale materiale, che è stato fatto proprio dal giudice per le indagini preliminari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - rel. Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

P.M. presso il Tribunale di Caltagirone;

nel proc. c/o:

Pi. Gi. , nato a (OMESSO);

indagato Testo Unico n. 309 del 1990, articolo 73;

avverso l'ordinanza del Tribunale per il Riesame di Catania in data 17.3.10;

Sentita, in udienza, la relazione del Cons. Dott. Guicla Mulliri;

Sentito il P.M. nella persona del P.G. Dr. IZZO Gioacchino, che ha chiesto una declaratoria di inammissibilita' del ricorso…

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