La revisione della patente di guida ai sensi dell'art. 128 del Codice della Strada può essere disposta dall'amministrazione competente solo in presenza di elementi idonei a provare in modo chiaro e univoco la gravità della condotta tenuta dal conducente, tali da far sorgere un fondato dubbio sulla sua perizia e capacità di guida. L'amministrazione ha l'onere di motivare adeguatamente il provvedimento di revisione, illustrando in modo dettagliato i fatti posti a suo fondamento e le ragioni per le quali essi sono ritenuti gravi e sintomatici dell'inidoneità alla guida. In mancanza di una valutazione completa e puntuale della condotta del conducente, il provvedimento di revisione è illegittimo per carenza di motivazione e violazione del principio di buona amministrazione di cui all'art. 3 della legge n. 241/1990. L'amministrazione, ove ritenga sussistenti i presupposti per la revisione, è tenuta a rinnovare l'istruttoria e a riesaminare attentamente tutti gli elementi di fatto prima di adottare il relativo provvedimento.