Cassazione penale Sez. I sentenza n. 17023 del 23 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:17023PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso ai sensi dell'art. 416-bis c.p. non si risolve nella mera disponibilità eventualmente manifestata nei confronti di singoli associati, anche di livello apicale, a servizio dei loro interessi particolari, ma deve essere incondizionatamente rivolta al sodalizio ed essere di natura ed ampiezza tale da dimostrare l'adesione permanente e volontaria ad esso per ogni fine illecito suo proprio. Pertanto, il contributo offerto da un soggetto alla latitanza di un capo dell'organizzazione criminale, curando i suoi contatti con la famiglia e gli altri sodali, nonché il suo ruolo di guardaspalle armato di altri membri apicali del clan, integra gli estremi della partecipazione all'associazione mafiosa, in quanto tali condotte, pur non essendo rivolte direttamente all'intera compagine associativa, si inseriscono stabilmente nell'ambito delle attività del sodalizio e risultano funzionali al perseguimento dei suoi scopi illeciti. Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, se dotate di intrinseca attendibilità e corroborate da elementi di riscontro esterni, costituiscono valido fondamento per l'affermazione della responsabilità penale dell'imputato per il reato di cui all'art. 416-bis c.p., senza che sia necessaria una perfetta sovrapponibilità delle loro narrazioni, essendo sufficiente la convergenza sugli elementi essenziali del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. SANDRINI Enrico G. - Consigliere

Dott. CASA Filippo - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 4178/2014 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 25/06/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CASA FILIPPO;

sentite le conclusioni del PG Dott. ANIELLO Roberto, CHE HA CHIESTO il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 25.6.2014, il Tribunale del riesame di Napoli confermava il provvedimento in data 6.6.2014, con il quale il G.I.P. della …

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