Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, nell'esaminare la controversia relativa al diritto della società ricorrente al risarcimento del danno derivato da concorrenti e ripetute negligenze nella regolazione dei fattori di sostenibilità economica del rapporto di concessione per la raccolta di giochi e scommesse su eventi ippici, ha affermato il principio secondo cui, in tema di concessioni di pubblici servizi, le controversie relative alla fase esecutiva del rapporto successiva all'aggiudicazione, riguardanti le indennità, i canoni e altri corrispettivi, nonché l'adempimento e/o l'inadempimento della concessione e i relativi effetti e conseguenze, anche di natura risarcitoria, rientrano nella giurisdizione del giudice ordinario, al quale spetta di valutare, in via incidentale, la legittimità degli atti amministrativi incidenti sulla determinazione del corrispettivo. Ciò in quanto tali controversie attengono al binomio "obbligo-pretesa" e non al binomio "potere-interesse", essendo volte a definire il complessivo perimetro dei reciproci diritti e obblighi del rapporto concessorio nella fase attuativa dello stesso, senza investire l'esercizio di autorità amministrativa tipica incidente sullo stesso momento funzionale della concessione. Di conseguenza, la domanda risarcitoria proposta dalla società ricorrente, fondata sul mancato riequilibrio del sinallagma concessorio a causa di una serie di fattori legati alle ripetute omissioni e carenze organizzative dell'amministrazione concedente, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, non potendo essere devoluta al giudice amministrativo.