Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31785 del 2 agosto 2024

ECLI:IT:CASS:2024:31785PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, in cambio della promessa di utilità per la propria carriera, fornisce a soggetti privati informazioni riservate e consigli su procedure di gara in corso di svolgimento, compiendo atti contrari ai doveri di ufficio al fine di favorire l'aggiudicazione di appalti a determinate imprese, integra il reato di corruzione. Integra altresì il reato di turbata libertà degli incanti la condotta del pubblico ufficiale che, attraverso la divulgazione di informazioni riservate e la prestazione di consigli agli imprenditori, altera il regolare svolgimento della gara, avvantaggiando le società "sponsorizzate" e impedendo la libera concorrenza. Tali condotte illecite, realizzate attraverso un sistema di intermediazione e corruzione, possono essere imputate anche al soggetto privato che, pur non ricoprendo formalmente cariche apicali nelle società coinvolte, ne sia di fatto il dominus e agisca nell'interesse delle medesime, essendo a conoscenza degli accordi corruttivi e traendone concreto vantaggio. In tali casi, le esigenze cautelari di cui all'art. 274, lett. c), cod. proc. pen. possono essere valutate in modo cumulativo per tutti gli indagati, in ragione del loro pari coinvolgimento nel meccanismo corruttivo, e sussistono anche in assenza di precedenti penali, in considerazione dell'attualità del pericolo di reiterazione della condotta illecita, desumibile dalla persistenza dei rapporti illeciti fino a poco prima dell'emissione del provvedimento cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da

Dott. DE AMICIS Gaetano - Presidente

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Relatore

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI NICOLA TRAVAGLINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Ve.An., nato a S il (omissis)
avverso la ordinanza del 25/01/2024 del Tribunale di Roma
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
udito il difensore, avv. An.Ze., che ha concluso chiedendo l'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la ordinanza in epigrafe indicata, il Tribunale di R…

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