Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, realizzato attraverso un articolato disegno criminoso e l'impiego di sofisticate modalità operative, espressivo di particolare pericolosità sociale, integra un reato grave che esclude la concessione delle circostanze attenuanti generiche, in ragione dell'intensità del dolo e della qualità del fatto, il quale, pur non essendo accompagnato da violenza fisica, lede in modo significativo il bene giuridico tutelato dalla normativa sull'immigrazione, compromettendo l'ordinato flusso migratorio e la sicurezza pubblica. L'imputato alloglotta ha diritto all'assistenza linguistica gratuita, mediante traduzione scritta o orale della sentenza, al fine di consentirgli l'effettivo esercizio del diritto di difesa e di impugnazione, senza che l'omessa traduzione, ove non abbia concretamente pregiudicato tali diritti, possa comportare l'annullamento della pronuncia. Il giudice di legittimità, nel vagliare la dedotta violazione di legge e la mancanza di motivazione, non può riesaminare il merito della decisione, se la motivazione risulti sorretta da una logica e coerente valutazione delle risultanze probatorie, indicative della coscienza e volontà degli imputati di realizzare il reato.