Tribunale Amministrativo Regionale Friuli Venezia Giulia - Trieste sentenza n. 524 del 2015

ECLI:IT:TARFVG:2015:524SENT

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il piano attuativo comunale (PAC) di iniziativa privata, che non apporta modifiche alle previsioni dello strumento di pianificazione generale comunale e non interessa beni e località sottoposti a vincolo paesaggistico o storico-monumentale, può essere approvato direttamente dalla Giunta comunale o dal Consiglio comunale, con l'esclusivo rispetto dell'obbligo di pubblicazione dell'avviso di approvazione sul Bollettino Ufficiale della Regione, senza necessità di seguire la procedura ordinaria di adozione e approvazione prevista dalla legge regionale, salva diversa indicazione dello statuto comunale. Tale procedura semplificata si applica anche nel caso in cui il PAC sia stato presentato dai proprietari delle aree e degli edifici contermini che rappresentano la totalità del valore delle aree e degli edifici compresi nell'ambito individuato dallo strumento di pianificazione generale. Il mancato rispetto del termine di conclusione del procedimento amministrativo, pur essendo un termine acceleratorio e non decadenziale, non comporta l'archiviazione automatica dell'istanza, dovendo comunque l'amministrazione pronunciarsi nel merito delle soluzioni progettuali offerte, in ossequio ai principi di correttezza e leale collaborazione che devono improntare i rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini. Eventuali imprecisioni o irregolarità meramente formali nella documentazione allegata all'atto di approvazione del PAC non sono idonee ad inficiare la legittimità dell'atto, in assenza di dimostrazione di una concreta e diretta lesione degli interessi dei soggetti che impugnano il provvedimento.

Sentenza completa

N. 00338/2011
REG.RIC.

N. 00524/2015 REG.PROV.COLL.

N. 00338/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Friuli Venezia Giulia

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 338 del 2011, proposto da:
Lorenzo Giorcelli, Irene Scollo, Marisa Antonia Coretto, Galdino Candusso, Giuseppina Papi, Vito Palumbo, Amedeo Bertolini, Albina Duri', Giuseppina Piccolo, Guido Covaz, Sara Magnarin, Rosario Latino, Maria Quartarone, Giuseppe Latino, Paolo Merola, Emanuela Lazzaroni, Rosa Merola, Benedetto Consalvi, Rosanna Pivec, Giuseppe Nardon, Nella Mistoni, Gianandrea Consalvi, Carlo Padovese, Graziella Pelaschier, Maurizio Benes, Marta Visintin, Bruna Cozzi, Mirella Zampa, Flavio Mantini, tutti rappresentati e difesi dall'avv. Furio Stradella, con domicilio eletto presso lo studio d…

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