Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13585 del 24 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:13585PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e l'adeguatezza della misura cautelare della custodia in carcere, deve compiere una valutazione globale e complessiva di tutti gli elementi di prova a carico dell'indagato, anche se singolarmente considerati non dotati di efficacia indiziaria, purché nel loro insieme dimostrino in modo grave, preciso e concordante la sua partecipazione al fatto criminoso. Inoltre, il pericolo concreto di reiterazione del reato, che giustifica l'applicazione della massima misura cautelare, può essere desunto non solo dalla gravità e modalità esecutiva del fatto, ma anche dalla pregressa condotta dell'indagato, dai suoi precedenti penali e dalla mancanza di segnali di rivisitazione della propria condotta delinquenziale, anche quando l'indagato sia stato precedentemente sottoposto a misure cautelari meno afflittive, come gli arresti domiciliari, senza che ciò abbia comportato un mutamento del suo atteggiamento criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. TADDEI M. - Consigliere

Dott. IASILLO Adrian - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI G - rel. Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Robert - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), (OMISSIS);

Avverso l'ordinanza, in data 17.05.2013, del Tribunale di Milano, Sezione del Riesame, che ha confermato l'ordinanza del g.i.p. con la quale l'indagato e' stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere, per i reati di rapina e altro;

Sentita la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale, dott. ROMANO Giulio che ha concluso con la richiesta di annullamen…

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