Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Bari sentenza n. 508 del 2023

ECLI:IT:TARBA:2023:508SENT

Massima

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Il Comune è tenuto a provvedere sull'istanza presentata dal cittadino ai sensi dell'art. 31, comma 1, del Codice del processo amministrativo, entro il termine di 30 giorni, e in caso di persistente inerzia, il giudice amministrativo può nominare un commissario ad acta che, in sostituzione dell'Amministrazione, provveda sull'istanza medesima. Il silenzio serbato dall'Amministrazione comunale sull'istanza del cittadino configura un'ipotesi di silenzio-inadempimento, che legittima il ricorso giurisdizionale per l'accertamento dell'obbligo di provvedere e la fissazione di un termine entro il quale l'Amministrazione deve adempiere. Il provvedimento espresso successivamente adottato dall'Amministrazione non fa venir meno l'interesse del ricorrente a ottenere una pronuncia giurisdizionale che accerti l'illegittimità del pregresso silenzio e disponga la nomina di un commissario ad acta in caso di persistente inerzia. Il giudice amministrativo, nel valutare la legittimità dell'azione amministrativa, deve verificare non solo la correttezza formale del provvedimento, ma anche la sua conformità ai principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, sanciti dall'art. 97 della Costituzione. L'Amministrazione, nell'esercizio della sua discrezionalità, è tenuta a bilanciare gli interessi pubblici e privati coinvolti, adottando una decisione proporzionata e ragionevole, che non determini un sacrificio eccessivo degli interessi dei privati. Il principio di legalità, che impone all'Amministrazione di agire nel rispetto della legge, si declina anche nell'obbligo di provvedere tempestivamente sulle istanze presentate dai cittadini, al fine di assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale e il buon andamento dell'azione amministrativa. Il silenzio serbato dall'Amministrazione, oltre a configurare un'ipotesi di violazione del dovere di provvedere, può integrare altresì un'ipotesi di eccesso di potere per difetto di istruttoria e di motivazione, qualora l'Amministrazione non abbia adeguatamente valutato tutti gli interessi coinvolti. Pertanto, il giudice amministrativo, nel valutare la legittimità dell'azione amministrativa, deve verificare non solo la correttezza formale del provvedimento, ma anche la sua conformità ai principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, sanciti dall'art. 97 della Costituzione.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/03/2023

N. 00508/2023 REG.PROV.COLL.

N. 00936/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA NON DEFINITIVA

sul ricorso numero di registro generale 936 del 2022, integrato da motivi aggiunti, proposto da ((omissis)), rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC iscritta al registro generale degli indirizzi elettronici (ReGIndE) e domicilio eletto presso il suo studio in Bari, viale ((omissis)), 33;

contro

Comune di Giovinazzo, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC iscritta al registro generale degli indirizzi elettronici (ReGIndE) e domicilio eletto presso il suo studio in Bari, via ((omissis)), 193;…

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