La concessione di contributi pubblici, anche sotto forma di finanziamenti o sovvenzioni, deve avvenire nel rispetto del principio di imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa, mediante la preventiva fissazione e pubblicazione di criteri oggettivi e trasparenti per la selezione dei beneficiari. L'assegnazione di tali contributi non può essere rimessa alla mera discrezionalità dell'organo politico, ma deve seguire procedure comparative che garantiscano il rispetto dei principi di parità di trattamento e di tutela della concorrenza. L'amministrazione, ove ravvisi gravi irregolarità o il venir meno dell'interesse pubblico originario, può legittimamente esercitare il potere di autotutela per riesaminare e annullare i provvedimenti di concessione dei finanziamenti, purché nel rispetto del contraddittorio e previa adeguata motivazione che dia conto della sussistenza dei presupposti di legge. Tuttavia, l'esercizio di tale potere non può travolgere le attribuzioni riservate ad altre amministrazioni coinvolte nel procedimento, né può essere esercitato in modo arbitrario e irragionevole, a tutela dell'affidamento ingenerato nei beneficiari.