Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19713 del 25 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:19713PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene è legittimamente disposto quando risulti sussistere in concreto il reato ipotizzato, a prescindere dall'accertamento della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell'agente o dell'elemento psicologico del reato, in quanto tali elementi sono estranei all'adozione della misura cautelare reale. Pertanto, il giudice può legittimamente disporre il sequestro preventivo di un bene anche in assenza di una valutazione compiuta circa la sussistenza del dolo specifico o della condotta tipica del reato contestato, essendo sufficiente che emerga la concreta sussistenza del reato ipotizzato, a tutela degli interessi pubblici coinvolti. La verifica della completezza e della logicità della motivazione del provvedimento di sequestro non è censurabile in sede di legittimità, essendo preclusa al giudice di cassazione la possibilità di riesaminare il merito delle valutazioni compiute dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ma. An. , n. (OMESSO);

avverso la ordinanza del Tribunale di Messina in data 28.9.2009;

Visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

Udita in camera di consiglio la relazione svolta dal consigliere dott. FUMU Giacomo;

Udita la requisitoria del pubblico ministero rappresentato dal s.p.g. dott. DE SANDRO ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore avv. Cacciola F..

MOT…

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