Il provvedimento interdittivo antimafia, pur prescindendo dall'accertamento di responsabilità penali definitive, può essere adottato dal Prefetto sulla base di elementi gravi, precisi e concordanti, idonei a far ritenere razionalmente credibile il pericolo di infiltrazione mafiosa nell'attività imprenditoriale, secondo una valutazione unitaria e complessiva di fattori sintomatici, anche non costituenti reati spia ai sensi dell'art. 51, comma 3-bis, c.p.p. Tale valutazione, espressione di ampia discrezionalità amministrativa, è sindacabile dal giudice amministrativo sotto il profilo della sua logicità e ragionevolezza, in relazione alla rilevanza degli indizi acquisiti, senza che sia necessario l'accertamento di responsabilità penali definitive. Tuttavia, in caso di revoca di agevolazioni pubbliche già erogate, l'amministrazione è tenuta a salvaguardare il valore delle opere eseguite e il rimborso delle spese sostenute dal beneficiario, nei limiti delle utilità conseguite, ai sensi dell'art. 94, comma 2, del d.lgs. n. 159/2011, in attuazione del principio di proporzionalità e di tutela dell'affidamento.