Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5082 del 9 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:5082PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur costituendo un fondamentale diritto di libertà di espressione, trova un limite nel rispetto della reputazione altrui e non può essere esercitato in modo arbitrario o denigratorio, senza il previo accertamento della veridicità dei fatti affermati o quantomeno della diligenza nell'effettuare le necessarie verifiche. Pertanto, le espressioni offensive e diffamatorie, anche se pronunciate nell'esercizio di tale diritto, integrano il reato di diffamazione qualora non risulti provata la verità o la putativa verità di quanto asserito, nonché la correttezza e la proporzionalità del mezzo espressivo utilizzato. In tali casi, il diritto di critica non può essere riconosciuto come causa di giustificazione e l'autore delle dichiarazioni diffamatorie deve essere ritenuto penalmente responsabile, salvo che il reato non risulti estinto per prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. SIOTTO Maria Cristin - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS), N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4/2011 TRIBUNALE di CATANZARO, del 18/01/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/01/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'Ambrosio Vito, che ha concluso per annullamento senza rinvio per prescrizione;

udito il difensore avv. …

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