Il potere di autotutela della pubblica amministrazione di annullare d'ufficio atti amministrativi illegittimi può essere esercitato anche a notevole distanza di tempo dall'adozione dell'atto, qualora sussista un interesse pubblico specifico, diverso dal mero ripristino della legalità, che prevalga sull'interesse privato del destinatario dell'atto. Il decorso di un lungo periodo di tempo dall'adozione dell'atto illegittimo non costituisce di per sé un ostacolo all'esercizio del potere di autotutela, dovendo la pubblica amministrazione valutare anche altri principi, come l'esigenza di evitare il protrarsi di un pregiudizio economico per l'amministrazione derivante da un illegittimo inquadramento di pubblici dipendenti in una categoria superiore o da un'assunzione senza concorso e/o in assenza di posto vacante in pianta organica. In tali casi, l'interesse pubblico all'annullamento d'ufficio è in re ipsa e non richiede una particolare motivazione, in quanto l'atto oggetto di autotutela produce un danno permanente per l'amministrazione, consistente nell'esborso di denaro pubblico senza titolo con ingiustificato vantaggio per il dipendente. Pertanto, il potere di autotutela può essere esercitato anche a notevole distanza di tempo, senza che rilevi il consolidamento della posizione del dipendente, in quanto l'interesse pubblico specifico prevale sulle posizioni, per quanto consolidate, del privato.