Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21870 del 3 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:21870PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di partecipazione ad associazione mafiosa e i reati-fine commessi dal partecipe possono essere ritenuti in continuazione solo se il giudice accerti che questi ultimi siano stati programmati al momento in cui l'imputato si è determinato a fare ingresso nel sodalizio criminale; non è sufficiente che i reati-fine siano stati commessi per finalità di agevolazione dell'associazione, essendo necessario che tale finalità fosse già presente nella mente dell'imputato al momento del suo ingresso nel gruppo mafioso. Pertanto, il giudice dell'esecuzione non può applicare la disciplina della continuazione tra il reato di partecipazione ad associazione mafiosa e i successivi reati-fine, qualora non risulti provato che questi ultimi fossero già programmati al momento dell'adesione dell'imputato all'associazione, anche se i reati-fine siano stati commessi per agevolare il sodalizio criminale di appartenenza. La valutazione circa la sussistenza del medesimo disegno criminoso deve essere effettuata con riferimento al momento iniziale dell'inserimento dell'imputato nell'associazione, non potendosi rilevare elementi successivi, come la finalità di agevolare l'associazione, ai fini dell'applicazione della continuazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - rel. Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/07/2020 del TRIBUNALE di SANTA MARIA CAPUA VETERE;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PALMA TALERICO;
lette le conclusioni del PG, Dott. TOCCI Stefano, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 15 luglio 2020, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava l'istanza formulata nell'interesse di (OMISSIS), tendente a ottenere …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.