Consiglio di Stato sentenza n. 4600 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:4600SENT

Massima

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La conferenza di servizi rappresenta un modulo procedimentale di semplificazione che consente la valutazione complessiva e sincronica degli interessi pubblici coinvolti, sia da parte dell'amministrazione procedente, portatrice dell'interesse pubblico primario, sia da parte delle altre amministrazioni pubbliche coinvolte, portatrici degli interessi pubblici secondari. La conferenza di servizi non costituisce solo un momento di semplificazione dell'azione amministrativa, ma anche e soprattutto un momento di migliore esercizio del potere discrezionale da parte della pubblica amministrazione, attraverso una più completa e approfondita valutazione degli interessi pubblici (e privati) coinvolti, a tal fine giovandosi dell'esame dialogico e sincronico degli stessi. Pertanto, la valutazione tipica dell'esercizio del potere discrezionale e la scelta concreta ad essa conseguente si giova proprio dell'esame approfondito e contestuale degli interessi pubblici, di modo che la stessa, ove avvenga in difetto di tutti gli apporti normativamente previsti, risulta illegittima perché viziata da eccesso di potere per difetto di istruttoria, che si riverbera sulla completezza ed esaustività della motivazione. Ciò comporta che, una volta riconvocata la conferenza di servizi a seguito di un vizio procedimentale, le amministrazioni il cui parere è stato acquisito successivamente alla conferenza non sono tenute a mera reiterazione del parere già espresso, ma possono procedere a un esame rinnovato delle problematiche dedotte in conferenza, senza che ciò si ponga in contrasto con il giudicato formatosi, il quale attiene solo all'obbligo di rinnovare il procedimento, a partire dalla riconvocazione della conferenza di servizi, senza alcun vincolo o limitazione all'esame degli atti ed alle valutazioni da esprimersi in tale ambito.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/11/2016

N. 04600/2016REG.PROV.COLL.

N. 05515/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5515 del 2016, proposto da:
((omissis)), in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), 8;

contro

Regione Puglia, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso la Regione Puglia, ((omissis)) in Roma, via Barberini, 36;
Ministero per i beni e le attivita' culturali e del turismo, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso per legge dall'Avvo…

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