Il giudicato formatosi su un decreto di condanna al pagamento di somme di denaro nei confronti della Pubblica Amministrazione, una volta notificato in forma esecutiva e decorso infruttuosamente il termine di 120 giorni previsto per le esecuzioni forzate, legittima il creditore a proporre il giudizio di ottemperanza senza necessità di previa diffida, con conseguente obbligo per l'Amministrazione di dare integrale esecuzione al titolo entro il termine assegnato dal giudice, pena la nomina di un commissario ad acta che provveda in sostituzione al pagamento delle somme dovute, con addebito dei relativi oneri a carico dell'Amministrazione inadempiente. Il giudice amministrativo, accertata la definitività del titolo esecutivo e l'inottemperanza dell'Amministrazione, è tenuto ad ordinare il pagamento delle somme dovute entro un termine perentorio, disponendo altresì, in caso di ulteriore inerzia, la nomina di un commissario ad acta per l'esecuzione del giudicato, con addebito dei relativi oneri a carico dell'Amministrazione. La disciplina speciale prevista dalla legge n. 89/2001 (c.d. "legge Pinto") in materia di esecuzione dei provvedimenti di condanna al pagamento di somme di denaro nei confronti della Pubblica Amministrazione, esaurisce gli adempimenti a carico del creditore vittorioso in giudizio, escludendo la necessità di esperire ulteriori formalità previste in via generale per le esecuzioni forzate nei confronti delle Amministrazioni pubbliche.