Il reato di truffa contrattuale sussiste quando uno dei contraenti pone in essere artifici o raggiri diretti a tacere o dissimulare fatti o circostanze tali che, se conosciuti, avrebbero indotto l'altro contraente ad astenersi dal concludere il contratto. Pertanto, la falsificazione di un assegno e la sua presentazione unitamente a credenziali di una società inesistente, al fine di indurre in errore il soggetto passivo e ottenere indebitamente il pagamento, integrano gli estremi del reato di truffa, senza che rilevi l'eventuale mancata occultazione dell'identità dell'agente. In tali casi, il reato di falsità in scrittura privata concorre materialmente con quello di truffa, in quanto il falso è preordinato e utilizzato come mezzo necessario per realizzare la truffa stessa. Ai fini della configurabilità del legittimo impedimento dell'imputato a comparire in udienza per motivi di salute, è necessario che l'infermità sia provata non solo nella sua effettiva esistenza, ma anche con riguardo all'efficacia impeditiva assoluta per l'imputato di presentarsi all'udienza, valutando la natura dell'affezione, la prognosi, le cure e ogni altro elemento concreto idoneo a verificare l'assolutezza dell'impedimento.