Cassazione penale Sez. I sentenza n. 45323 del 7 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:45323PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. richiede la prova di un contributo stabile e durevole, funzionale al perseguimento degli scopi criminosi del sodalizio, caratterizzato dalla consapevolezza e volontà dell'imputato di entrare a far parte organicamente del clan e di operare per il raggiungimento delle sue finalità. Tale contributo può essere desunto da una pluralità di elementi indiziari, quali il ruolo ricoperto all'interno dell'organizzazione, l'affiliazione rituale, la commissione di delitti-scopo, i comportamenti tenuti nelle pregresse fasi di osservazione e prova, nonché altri fatti concludenti idonei a dimostrare la permanenza del vincolo associativo. L'aggravante del carattere armato dell'associazione di cui all'art. 416-bis, comma 4, c.p. è configurabile a carico di ogni partecipe che, pur non avendone effettiva consapevolezza, abbia colposamente ignorato il possesso di armi da parte degli associati, accertato sulla base di indicatori concreti, quali precedenti giudiziari, risultanze intercettive o dichiarazioni. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione degli elementi di fatto rilevanti ai fini del diniego delle circostanze attenuanti generiche, essendo sufficiente che motivi il provvedimento con riferimento agli indici di cui all'art. 133 c.p. ritenuti decisivi, senza necessità di esaminare analiticamente tutte le deduzioni difensive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. SIANI Vincenza - rel. Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/12/2017 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. VINCENZO SIANI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. PINELLI Mario Maria Stefano, che ha concluso chiedendo quanto segue:
Il P.G. conclude chiedendo il rigetto del ricorso.
udito il difensore;
L'avvocato (OMISSIS), del foro di REGGIO CALAB…

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