Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 7616 del 2006

ECLI:IT:TARNA:2006:7616SENT

Massima

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L'accertamento dell'abuso edilizio, in assenza o in difformità della concessione edilizia, costituisce presupposto sufficiente per l'emanazione dell'ingiunzione di demolizione, in quanto atto vincolato e sufficientemente motivato dall'accertamento dell'abuso stesso, essendo "in re ipsa" l'interesse pubblico alla rimozione dello stesso. La presentazione della domanda di sanatoria ex art. 13 L. n. 47/1985 nel termine assegnato per la demolizione dell'opera abusiva non priva di efficacia la relativa ordinanza, ma paralizza momentaneamente gli effetti di questa, ponendoli in uno stato di quiescenza, fino alla formazione del silenzio-diniego o all'emissione di un esplicito provvedimento di rigetto, momenti dai quali gli effetti sanzionatori riprendono nuovamente vigore, senza bisogno di una nuova ordinanza, salva l'ipotesi in cui vengano tempestivamente impugnati il diniego tacito o il rigetto, nel qual caso la reviviscenza degli effetti sanzionatori è subordinata all'esito dei relativi giudizi. La circostanza che la zona del territorio comunale in cui insiste l'opera edilizia abusiva sia interessata da altre costruzioni abusive e/o condonate non è di per sé sufficiente né a rendere lecita la realizzazione di ulteriori costruzioni in assenza della concessione edilizia né tanto meno a far nascere l'obbligo del Comune di modificare gli strumenti urbanistici in funzione delle costruzioni realizzate o realizzande contra jus. L'art. 21 octies l. 7 agosto 1990 n. 241, introdotto dalla l. 11 febbraio 2005 n. 15, trova applicazione anche nel caso in cui l'amministrazione dimostri in giudizio che il contenuto del provvedimento di demolizione non avrebbe potuto essere diverso da quello in concreto adottato, in ragione dell'assenza di qualsiasi titolo autorizzatorio. Infine, nel caso in cui un provvedimento di diniego sia fondato su una pluralità di ragioni, tra loro distinte ed autonome, tutte egualmente idonee a sorreggerne la parte dispositiva, l'eventuale illegittimità di una di esse non è sufficiente ad inficiare il provvedimento stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER LA CAMPANIA NAPOLI
SEZIONE SECONDA
composto dai Magistrati:
Dr. ((omissis)). ((omissis)). ((omissis))
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 1929/2005, proposto dai sigg ri ((omissis)) e ((omissis)) rappresentati e difesi dall'avv. ((omissis)) con cui elettivamente domiciliano in Napoli, via Giustiniano n. 136,
contro
il Comune di Afragola, in persona del Sindaco e legale rappresentante pro-tempore, costituito in giudizio rappresentato e difeso dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)) e con le stesse elettivamente domiciliato in Napoli presso la Segreteria della Sezione,
per l'annullamento
delle ordinanze di demolizione 29 giugno 2004 n. 256, 5 luglio 2004 n. 268 e 6 luglio 2004 n. 271 nonché del verbale di accertamento di inottemperanza 25 gennaio 2005,
e per l'accertamento
del diritto della parte ricorrente al risarcimento de…

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