Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40085 del 14 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:40085PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, rientra tra i delitti a speciale pericolosità presunta di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., che postulano come unica misura cautelare idonea la custodia cautelare in carcere, salvo che non risulti l'insussistenza di esigenze cautelari, le quali devono essere adeguatamente comprovate con specifici elementi di fatto. Pertanto, il giudice può disporre la custodia cautelare in carcere per il reato di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti, in presenza di un imponente compendio probatorio, come quello derivante da intercettazioni, che dimostri l'operatività di un'organizzazione criminale molto agguerrita, dalla quale si possa desumere la concreta possibilità di reiterazione delle condotte illecite, senza che sia necessaria un'autonoma e dettagliata motivazione in ordine alle esigenze cautelari, essendo sufficiente il richiamo alla presunzione di pericolosità del reato contestato. Inoltre, la contestazione dell'aggravante di cui all'art. 80 del D.P.R. n. 309/1990 nell'imputazione provvisoria non assume rilievo decisivo in sede cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) VE. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 02/03/2009 TRIB. LIBERTA' di CAGLIARI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCALERA VITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Sostituto Dott. IZZO Gioacchino, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito l'avv. ABET Antonio, del Foro di Napoli, difensore di fiducia del ricorrente, che si riporta ai motivi e ne chiede l'accoglimento.

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