Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 40795 del 7 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:40795PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto non solo dalla gravità astratta del titolo di reato, ma anche dalle concrete modalità di realizzazione della condotta criminosa, dalla personalità dell'indagato e dal suo pregresso percorso delinquenziale, anche in assenza di nuovi episodi delittuosi successivi al fatto contestato. Il decorso del tempo, di per sé, non è elemento sufficiente a escludere l'attualità del pericolo di recidiva, qualora permangano concreti elementi indicativi della propensione dell'indagato a delinquere, desumibili dalle circostanze del caso specifico, come l'abitualità e la sistematicità delle condotte illecite, la loro particolare gravità e modalità esecutive, nonché l'assenza di segnali di un effettivo percorso di revisione critica delle proprie scelte di vita. In tali ipotesi, il giudice è tenuto a valutare l'adeguatezza e la proporzionalità della misura cautelare rispetto alle esigenze cautelari concretamente accertate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. MENICHETTI Carla - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. GIANNITI Pasquale - rel. Consigliere

Dott. MICCICHE' Loredana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 02/03/2017 del Tribunale del riesame di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Pasquale Gianniti;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. BALDI Fulvio, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Milano con ordinanza 8/09…

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