Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 51682 del 13 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:51682PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: Il reato di resistenza a pubblico ufficiale assorbe soltanto la minima violenza necessaria per opporsi all'atto d'ufficio, mentre ulteriori atti violenti che cagionino lesioni personali al pubblico ufficiale possono configurare il concorrente reato di lesioni personali aggravate. Pertanto, la reazione sproporzionata e violenta dell'imputato, che ha ecceduto i limiti della mera resistenza all'atto d'ufficio, è punibile autonomamente ai sensi del reato di lesioni personali aggravate, non potendo essere giustificata dalla pretesa reazione ad atti arbitrari del pubblico ufficiale. Inoltre, l'aggravante della finalità di agevolare la commissione di un altro reato (art. 61 n. 2 c.p.) è compatibile con il reato di resistenza a pubblico ufficiale, in quanto la violenza può essere diretta a impedire l'espletamento dell'attività di identificazione e controllo da parte dei pubblici ufficiali, al fine di eludere la propria posizione di clandestinità sul territorio nazionale. Infine, l'aggravante di cui all'art. 61 n. 10 c.p. (abuso di autorità o di relazioni domestiche, ovvero profittando di circostanze di tempo, di luogo o di persona tali da ostacolare la pubblica o privata difesa) è configurabile anche nel caso di reato di resistenza a pubblico ufficiale, in quanto la condizione di clandestinità dell'imputato e il contesto dell'intervento dei pubblici ufficiali hanno ostacolato la possibilità di difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. in (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 265/16 della Corte d'Appello di Trento del 21/09/2016;
esaminati gli atti e letti il ricorso ed il provvedimento decisorio impugnato;
udita in camera di consiglio la relazione del Consigliere, Dott. O. Villoni;
sentito il pubblico ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dr. Aniello Roberto, che ha concluso per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte d'Appello di…

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