Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione ad un'associazione con finalità di terrorismo internazionale può essere provata non solo attraverso la mera adesione interiore all'ideologia e al programma criminoso, ma anche mediante l'accertamento di condotte concrete sintomatiche di un rapporto stabile e funzionale con la struttura organizzata, quali il coinvolgimento in attività di supporto logistico, di copertura e di ausilio alla ramificazione sul territorio nazionale dell'organizzazione centrale, come dimostrato da elementi probatori quali intercettazioni, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, attività commerciali riconducibili all'imputato, contatti con soggetti ricercati per terrorismo. Tali condotte, debitamente motivate nella loro valenza probatoria, integrano gli estremi della partecipazione all'associazione con finalità di terrorismo internazionale, a prescindere dall'accertamento di specifiche condotte violente o di addestramento, essendo sufficiente il contributo materiale e morale fornito all'organizzazione per il raggiungimento dei suoi scopi eversivi. La motivazione della sentenza di condanna deve dare conto in modo esaustivo e logico di tali elementi probatori, senza che sia sufficiente una mera affermazione di adesione interiore all'ideologia, essendo necessario il riscontro di condotte concrete sintomatiche del vincolo associativo. Il sindacato di legittimità sulla motivazione non può spingersi fino a una diversa valutazione e ricostruzione degli elementi di fatto, se la motivazione risulta completa, logica e immune da vizi di manifesta illogicità o contraddittorietà su aspetti essenziali.