Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33816 del 5 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:33816PEN

Massima

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Il Giudice di legittimità, nell'esame del ricorso avverso i provvedimenti cautelari, non può riesaminare il merito della ricostruzione probatoria operata dal Giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la razionalità e la logicità della motivazione, senza poter entrare nuovamente nella valutazione dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari. Pertanto, il Giudice di legittimità dichiara inammissibile il ricorso quando le doglianze del ricorrente tendono a proporre una diversa ricostruzione dei fatti, non sindacabile in sede di legittimità, e la motivazione del provvedimento impugnato risulta logica e congruente, avendo il Giudice di merito correttamente valutato la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, sulla base di elementi probatori specifici, e delle esigenze cautelari, in relazione alla gravità del fatto e alla personalità dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 316/2013 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 18/02/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

Udito il difensore avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Roma in funzione di Giudice del Riesame, con ordinanza del 18 febbraio 2013, ha confermato l'ordi…

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