Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34254 del 4 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:34254PEN

Massima

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La misura cautelare della custodia in carcere può essere legittimamente applicata nei confronti di un soggetto gravato da gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad un'associazione dedita al traffico di stupefacenti, in presenza di concreti e specifici elementi che comprovino la sussistenza di esigenze cautelari, quali la gravità del fatto, la pericolosità dell'associazione criminale di appartenenza, il pericolo di fuga, anche in considerazione di precedenti specifici e di un pregresso stato di latitanza, senza che assumano rilievo determinante le esigenze familiari, ove queste debbano essere sacrificate in ragione della prevalente necessità di tutelare primarie esigenze di ordine e sicurezza pubblica. La presunzione di adeguatezza della misura custodiale, prevista per i delitti associativi, non può ritenersi superata in assenza di elementi idonei a dimostrare l'effettiva cessazione dei legami con l'organizzazione criminale di riferimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DE. FE. RA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 14/01/2009 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. MARASCA GENNARO;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore dell'imputato avvocato ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento della ordinanza impugnata.

La Corte di Cass…

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