Il giudizio di ammissibilità di un ricorso per cassazione, espresso dalla Corte di Cassazione, non è suscettibile di essere censurato mediante ricorso per revocazione, in quanto l'eventuale errore denunciato attiene alla valutazione e interpretazione degli atti processuali, e non a un errore di fatto ai sensi dell'art. 395, comma 1, n. 4, c.p.c. Pertanto, la Corte di Cassazione non può essere ritenuta incorsa in un errore revocatorio nel dichiarare inammissibile il ricorso per cassazione per violazione dell'art. 366-bis c.p.c. o per difetto di autosufficienza, in quanto tali vizi attengono alla valutazione e interpretazione del contenuto del ricorso, e non a un errore nella percezione di fatti o atti processuali. Il rimedio esperibile contro una pronuncia di inammissibilità del ricorso per cassazione è il ricorso straordinario per cassazione, e non il giudizio di revocazione, il quale è circoscritto ai soli casi tassativamente previsti dall'art. 395 c.p.c.