Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23998 del 12 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:23998PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La prova a carico dell'imputato deve essere certa ed inconfutabile per poter affermare la sua responsabilità penale, in ossequio al principio di presunzione di innocenza. Qualora vi sia contrasto tra le versioni dei fatti e assenza di testimoni indifferenti, il giudice deve emettere una decisione liberatoria, in quanto la prova risulta insufficiente per una ricostruzione univoca della vicenda, sia in relazione alle responsabilità iniziali che ai parametri di reazione. Il giudice è tenuto a fornire una motivazione singolarmente meditata e sviluppata, con corretti richiami di giurisprudenza, a sostegno della decisione assolutoria, la quale risulta plausibile e coerente e non può essere censurata in sede di legittimità come "di tipo vagamente sociologico". Ogni diversa ricostruzione degli accadimenti non è consentita in questa fase processuale, essendo preclusa dalla valutazione del giudice di merito, il quale ha il compito di accertare i fatti sulla base delle prove acquisite.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di PERUGIA;

nei confronti di:

1) CO. GI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 11/12/2006 TRIBUNALE di TERNI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANDRELLI ((omissis));

sentita la Requisitoria del Procuratore Generale nella persona del Cons. Dott. ((omi…

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