Il mutamento di destinazione d'uso da turistico-alberghiero a residenziale di un immobile, ai sensi dell'art. 7, comma 6 bis, della L.R. n. 19/2009, è subordinato al rispetto di specifici requisiti e presupposti, tra cui: la volumetria complessiva dell'edificio non deve superare i 10.000 mc; la destinazione a edilizia residenziale sociale deve essere superiore al 35% della volumetria modificata; il vincolo di destinazione turistico-alberghiera deve essere stato rimosso; il mutamento di destinazione non deve essere in contrasto con la destinazione urbanistica dell'area. L'amministrazione comunale, nel valutare la richiesta di mutamento di destinazione d'uso, deve effettuare un'istruttoria approfondita, verificando il rispetto di tali requisiti e presupposti, e motivare adeguatamente il provvedimento di diniego, senza poter far ricorso al silenzio-assenso. Il vincolo di destinazione urbanistica dell'area, anche se non di natura alberghiera, costituisce un limite al mutamento di destinazione d'uso, che può essere superato solo mediante una variante urbanistica.