Cassazione penale Sez. III sentenza n. 48524 del 18 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:48524PEN

Massima

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Il provvedimento di rigetto di una istanza di restituzione nel termine per proporre impugnazione non può essere fondato sulla mera regolarità formale della notificazione del provvedimento impugnato, in quanto la notifica, se non effettuata direttamente nelle mani del destinatario, non costituisce di per sé prova dell'effettiva conoscenza dell'atto da parte di quest'ultimo. Pertanto, qualora il richiedente la restituzione in termini deduca e alleghi specifiche ragioni a sostegno della mancata conoscenza del provvedimento, il giudice è tenuto a verificare concretamente tale circostanza, senza limitarsi a dichiarare l'inammissibilità della richiesta per decorso del termine di cui all'art. 175 comma 2-bis c.p.p. La restituzione nel termine per proporre impugnazione deve essere accordata all'imputato che dimostri di non aver avuto effettiva conoscenza del provvedimento e di non aver volontariamente rinunciato a impugnarlo, anche in presenza di una notifica formalmente regolare ma non idonea a provare l'effettiva conoscenza dell'atto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LUPO Ernesto - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. MARMO Margherita - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) Fi. Al. nato il (OMESSO);

avverso la ordinanza del 13.11.2008 della Corte di Appello di Catanzaro;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis))

lette le conclusioni del P.G., Dr. ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento senza rinvio dell'ordinanza impugnata con trasmissione degli atti al Tribunale di Lamezia Terme.

OSSERVA

1) Con ordinanza in data 13.11.2008 la Corte di Appello di Catanz…

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