Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 10214 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:10214SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di permesso di costruire e di autorizzazione paesaggistica costituisce un atto dovuto, adottato all'esito di un procedimento di natura vincolata rigidamente disciplinato dalla legge e basato su un mero accertamento tecnico in ordine alla consistenza e al carattere abusivo delle opere, senza che sia richiesto l'apporto partecipativo del destinatario o una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico, non ravvisandosi alcun affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di fatto abusiva che il mero decorso del tempo non vale a sanare. Anche qualora le opere siano qualificabili come pertinenziali o precarie, in assenza di autorizzazione paesistica l'applicazione della sanzione demolitoria è doverosa, in quanto l'alterazione dell'aspetto esteriore dei luoghi comporta comunque la necessità di un titolo abilitativo. Decorso infruttuosamente il termine di 90 giorni dall'ordine di demolizione, il bene abusivo è acquisito di diritto al patrimonio comunale, con la conseguente novazione dell'obbligo del responsabile dell'illecito, che non può più procedere alla demolizione ma è tenuto a rimborsare all'amministrazione le spese sostenute per l'esecuzione della stessa. In tal caso, l'eventuale demolizione spontanea delle opere da parte del privato successivamente all'acquisizione del bene non vale ad evitare l'applicazione della sanzione acquisitiva, né a far venir meno la sanzione pecuniaria irrogata per l'inottemperanza all'ordine di demolizione, spettando alla discrezionalità dell'amministrazione valutare se coinvolgere ulteriormente il privato nella demolizione.

Sentenza completa

Pubblicato il 21/05/2024

N. 10214/2024 REG.PROV.COLL.

N. 03341/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Quarta Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3341 del 2017, integrato da motivi aggiunti, proposto da
-OMISSIS-, rappresentati e difesi dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso il suo studio in Roma, via Salaria n. 292;

contro

Comune di Tarquinia, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, via Ovidio n. 26;

per l'annullamento

I. per quanto riguarda …

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