Il vizio totale di mente, ai fini dell'esclusione della imputabilità ai sensi dell'art. 88 c.p., richiede che la malattia psichica, anche se determinata da intossicazione cronica da sostanze stupefacenti, abbia carattere permanente ed irreversibile, tale da alterare in modo patologico e non transitorio i processi ideativi e volitivi del soggetto. Pertanto, la mera condizione di tossicodipendenza, anche se accompagnata da gravi disturbi psichici, non integra di per sé il vizio totale di mente, qualora sia dimostrata la possibilità di un recupero della capacità di intendere e di volere attraverso un adeguato trattamento terapeutico. Inoltre, il vizio parziale di mente, pur costituendo una circostanza attenuante inerente alla persona del colpevole, non può essere valutato dal giudice in sede di applicazione della pena su richiesta, in quanto ciò comporterebbe una modifica dell'accordo raggiunto tra le parti in merito all'entità della sanzione.