Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37280 del 8 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:37280PEN

Massima

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Il ravvedimento del condannato collaboratore di giustizia, quale presupposto per l'accesso ai benefici penitenziari in deroga, non può essere oggetto di una mera presunzione fondata sull'avvenuta collaborazione e sull'assenza di persistenti collegamenti con la criminalità organizzata, ma richiede la presenza di ulteriori, specifici elementi, di qualsivoglia natura, che dimostrino in positivo, sia pure in termini di mera ragionevole probabilità, l'effettiva sussistenza di un serio processo di revisione critica della condotta deviante e di un autentico e stabile ravvedimento del reo. Tra tali elementi vanno considerati i rapporti con i familiari, il personale carcerario e i compagni di detenzione, lo svolgimento di attività lavorative o di studio, nonché eventuali manifestazioni di resipiscenza e concrete iniziative riparatorie nei confronti di chi ha subito le conseguenze dei reati commessi, dotate di forza e ampiezza tali da rivelare un serio intento di riconciliazione con la società civile gravemente offesa. L'accesso ai benefici penitenziari per i collaboratori di giustizia deve avvenire con gradualità, in relazione all'effettiva maturazione del ravvedimento, senza che il breve lasso di tempo intercorso dall'inizio della collaborazione possa di per sé giustificare l'immediata concessione della misura alternativa, essendo necessario che il giudice di sorveglianza accerti compiutamente la solidità e la profondità del mutamento di mentalità del condannato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. NOVIK Adet To - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 3394/2013 TRIB. SORVEGLIANZA di ROMA, del 04/12/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. NOVIK ADET TONI;

lette le conclusioni del PG Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza del 4 dicembre 2013 il Tribunale di sorveglianza di Roma, decidendo nel procedimento instaurato per la trattazione dell'istanza di detenzione domicilia…

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