Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23617 del 18 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:23617PEN

Massima

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Il giudizio di responsabilità penale per il reato di concorso in rapina aggravata si fonda sulla valutazione unitaria e globale degli elementi probatori, senza che possa integrare vizio di legittimità la mera prospettazione di una diversa ricostruzione degli stessi. Il giudice di merito, nel rispetto delle norme processuali e sostanziali, può legittimamente ritenere la piena consapevolezza e partecipazione del concorrente nell'azione criminosa, anche sulla base di elementi indiziari quali la vicinanza fisica al fatto, la percezione delle grida della vittima e il successivo occultamento della refurtiva. Il diniego delle attenuanti generiche, motivato con riferimento all'entità del fatto e ai precedenti penali, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, senza che sia necessaria un'analitica esposizione di tutti gli elementi di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. PAGANO Filibert - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. PA. N. IL (OMESSO);

2) CI. FR. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1991/2008 CORTE APPELLO di SALERNO, del 23/04/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/05/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAGANO Filiberto;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per l'inammissibilita'…

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