Cassazione penale Sez. I sentenza n. 57949 del 21 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:57949PEN

Massima

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Il delitto di devastazione e saccheggio di cui all'art. 419 c.p. si configura quando la condotta distruttiva, pur non essendo finalizzata specificamente all'evento di devastazione, si inserisce in un contesto che la rende concausa di un evento di rovina, distruzione o danneggiamento complessivo, indiscriminato e vasto di una notevole quantità di cose mobili o immobili, tale da determinare non solo un pregiudizio patrimoniale, ma anche un'offesa e un pericolo concreti per l'ordine pubblico, inteso come buon assetto e regolare andamento della convivenza civile. Ai fini della responsabilità soggettiva, è necessario che l'agente abbia agito con la consapevolezza di contribuire, con la propria condotta, all'evento di devastazione nel suo complesso, anche senza che questo ne costituisca il fine specifico. Tale consapevolezza può desumersi dalle modalità coordinate e convergenti delle condotte poste in essere dagli imputati, inserite in un medesimo contesto spazio-temporale e mosse da una comune matrice ideologica, a prescindere dall'entità del danno materiale concretamente arrecato. La circostanza attenuante di cui all'art. 62 n. 3 c.p. (avere agito per suggestione di una folla in tumulto) richiede che l'agente si sia determinato alle condotte illecite solo perché, trovatosi in mezzo a una diffusa situazione di disordine, abbia avuto una minore resistenza psichica alle spinte criminali, essendo stato condizionato dalla fermentazione psicologica sprigionata dalla folla stessa, circostanza che deve essere specificamente provata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella - Presidente

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Frances - Rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
1. (OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/12/2016 della Corte di appello di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Centofanti Francesco;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa Zacco Franca, che ha chiesto dichiararsi inammissibili i ricorsi;
udito, per le parti civili costituite, Comune di …

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