Consiglio di Stato sentenza n. 2438 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:2438SENT

Massima

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La realizzazione di opere che comportano una trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio è sempre subordinata al rilascio di un apposito titolo abilitativo. L'individuazione, tra le opere soggette ad attività edilizia libera, di quelle dirette a soddisfare esigenze temporanee, costituisce una deroga a tale principio con norma di carattere eccezionale come tale non suscettibile di interpretazioni estensive. La facoltà di realizzare opere volte a soddisfare esigenze temporanee in assenza di un titolo edilizio può essere ammessa solamente per un uso realmente precario e temporaneo per fini specifici, contingenti e limitati nel tempo, con conseguente successiva e sollecita eliminazione. A tal fine, il legislatore ha previsto che tali opere debbano essere sempre rimosse entro novanta giorni dalla loro realizzazione, fermo restando che, ove vi sia l'esigenza di mantenerle per un tempo maggiore, gli interessati devono necessariamente munirsi di un idoneo titolo edilizio. Il superamento del termine di novanta giorni determina il carattere abusivo/illecito dell'opera, legittimando l'Amministrazione a ordinarne la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi. Opere di trasformazione urbanistico-edilizia del territorio, anche se realizzate con materiali facilmente amovibili, non possono essere qualificate come precarie e temporanee qualora siano destinate a soddisfare esigenze non eccezionali e contingenti, ma permanenti nel tempo. Inoltre, opere di notevole impatto paesaggistico, come un capannone di circa 1.200 mq, non possono rientrare nella nozione di "opere di lieve entità" e pertanto richiedono il previo rilascio dell'autorizzazione paesaggistica ordinaria ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Sentenza completa

Pubblicato il 23/05/2017

N. 02438/2017REG.PROV.COLL.

N. 03931/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3931 del 2016, proposto dalle società Cienneci Srl, Adriatic Marine Group Srl e Cantieri Navali Chioggia Srl, in persona dei rispettivi legali rappresentanti “pro tempore”, rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Roma, viale Parioli, 180;

contro

il Comune di Chioggia, in persona del legale rappresentante “pro tempore”, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), 55;

per la riforma

della sentenza in…

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