Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 42954 del 28 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:42954PEN

Massima

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La confisca di beni intestati a terzi, in particolare al coniuge del soggetto proposto per l'applicazione di misure di prevenzione, è legittima quando risulti accertata la riconducibilità effettiva di tali beni alla disponibilità del proposto, in ragione della sua pregressa e attuale pericolosità sociale, della sproporzione tra il valore dei beni e i redditi leciti dichiarati, nonché dell'assenza di giustificazioni plausibili circa la provenienza dei mezzi finanziari impiegati per l'acquisto. La presunzione di intestazione fittizia di cui all'art. 26, comma 2, lett. a), del d.lgs. n. 159/2011 opera anche in assenza di una formale proposta di applicazione della misura di prevenzione personale, purché sia comunque accertata la pericolosità sociale del proposto in un arco temporale concomitante con gli acquisti patrimoniali, senza che sia necessario dimostrare il nesso di pertinenzialità diretta tra i beni e l'attività illecita. La valutazione della Corte territoriale circa la riconducibilità dei beni al proposto, fondata su una puntuale disamina degli elementi di fatto, non è sindacabile in sede di legittimità, salvo vizi logici o motivazionali. Inoltre, la confisca non può essere esclusa per il solo fatto che essa determini una situazione di particolare difficoltà economica per il terzo titolare del bene, essendo previsti nel codice antimafia idonei meccanismi di tutela in tali ipotesi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso il decreto n. 11/18 della Corte d'Appello di Palermo del 18/10/2017;
esaminati gli atti e letti il ricorso ed il provvedimento decisorio impugnato;
udita in Camera di consiglio la relazione del Consigliere, Dott. VILLONI O.;
lette le note scritte del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, D.ssa DE MASELLIS M., che ha concluso per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto impugnato, la Corte di Appel…

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