Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34245 del 16 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:34245PEN

Massima

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Il reato di concussione (ex art. 317 c.p.) si configura quando un pubblico ufficiale, abusando della sua qualità e dei poteri connessi, costringe taluno a dare o promettere indebitamente denaro o altra utilità, perseguendo un proprio illecito interesse patrimoniale, anche se tale interesse non si realizza concretamente. Ciò si verifica anche quando il pubblico ufficiale, pur agendo apparentemente per conto di un terzo, in realtà mira a conseguire un vantaggio personale, come una ricompensa o tangente, attraverso minacce e intimidazioni che travalicano la mera rivendicazione di un preteso diritto. In tali casi, la condotta non può essere ricondotta al meno grave reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni (ex art. 393 c.p.), in quanto l'ingiustizia del profitto perseguito e la particolare gravità delle minacce utilizzate integrano gli estremi della concussione. Inoltre, la circostanza che il terzo per conto del quale il pubblico ufficiale agisce possa vantare un legittimo diritto di proprietà o di credito non esclude la configurabilità del reato di concussione, qualora l'azione del pubblico ufficiale sia diretta a conseguire un proprio illecito vantaggio, anziché a tutelare esclusivamente gli interessi del terzo. Infine, la mancata corresponsione del denaro promesso al pubblico ufficiale non esclude la consumazione del reato, essendo sufficiente la sola pattuizione del compenso per integrare la fattispecie concussiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. SA. Da. , nato a (OMESSO);

2. BR. St. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza emessa in data 12/11/2008 dalla Corte di Appello di Milano;

letti i ricorsi e la sentenza impugnata ed esaminati gli atti;

udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto dei du…

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