Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 16678 del 19 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:16678PEN

Massima

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Il delitto di circonvenzione di incapace si configura quando l'agente, abusando dello stato di infermità o di deficienza psichica della vittima, la induce a compiere atti patrimoniali dannosi, anche se di modesta entità, approfittando della sua incapacità di autodeterminarsi e di difendersi dalle insidie esterne. La condotta illecita può consistere nel procurare a sé o ad altri un profitto, come nel caso di riscossione e appropriazione di somme di denaro o di attribuzione della disponibilità esclusiva di un immobile di proprietà della vittima. L'incapacità della persona offesa può essere accertata anche sulla base di elementi indiziari, come il suo stato di prostrazione psicologica e di assoggettamento all'agente, il suo vivere in condizioni di degrado e di scarsa igiene, nonché la mancata rilevazione di segni di lesioni fisiche dovuta al controllo esercitato dall'agente sui suoi spostamenti. Il delitto di maltrattamenti in famiglia, inoltre, può realizzarsi anche attraverso condotte di natura morale e psicologica, oltre che fisica, che determinino uno stato di soggezione e di sofferenza della vittima. La credibilità della persona offesa e l'attendibilità del suo racconto possono costituire, in assenza di altri riscontri, elementi sufficienti per fondare la condanna dell'imputato, previa verifica della loro coerenza e plausibilità. La pena irrogata, corrispondente al minimo edittale o comunque adeguatamente aumentata in considerazione della particolare gravità e reiterazione della condotta, non può ritenersi eccessiva, così come il diniego delle attenuanti generiche può essere motivato dalla mancanza di incensuratezza dell'imputato e dalla particolare odiosità del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VILLONI Orlando - Presidente

Dott. PACILLI Giuseppina - Consigliere

Dott. RADDUSA Benedetto - Consigliere

Dott. DI NICOLA T. Paola - Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombrett - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/04/2022 del Corte d'appello di Caltanissetta visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere Ombretta Di Giovine;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Raffaele Gargiulo, il quale ha concluso chiedendo che i ricorsi siano dichiarati inammissibili.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe…

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