Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8441 del 21 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:8441PEN

Massima

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Il riconoscimento di una sentenza penale definitiva pronunciata da un giudice di un altro Stato membro dell'Unione Europea, ai fini della sua esecuzione in Italia, non è subordinato alla verifica della correttezza del procedimento e della motivazione della decisione straniera, salvo che non vi siano vizi così radicali da impedire il controllo degli aspetti rilevanti per il riconoscimento. Il giudice italiano deve limitarsi a verificare la compatibilità della pena inflitta con l'ordinamento italiano, il rispetto del principio della doppia incriminazione, l'osservanza dei diritti fondamentali della persona e l'assenza di condizioni ostative al riconoscimento, senza poter sindacare gli errores in iudicando o in procedendo compiuti dal giudice straniero. Il consenso dell'interessato al riconoscimento e all'esecuzione della sentenza in Italia costituisce un presupposto essenziale, in mancanza del quale il giudice può comunque procedere al riconoscimento ove ricorrano le condizioni previste dalla legge. Il riconoscimento della sentenza straniera non configura una forma di impugnazione straordinaria, ma è funzionale a dare effettiva esecuzione alla condanna definitiva pronunciata da un altro Stato membro, nel rispetto del principio del reciproco riconoscimento delle decisioni giudiziarie nell'Unione Europea.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. BASSI A. - rel. Consigliere

Dott. VIGNA Maria S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/11/2017 della Corte d'appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con i…

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