Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4362 del 29 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:4362PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato di bancarotta fraudolenta distrattiva sussiste anche quando non tutti i concorrenti siano stati identificati o perseguiti, essendo sufficiente che l'imputato abbia consapevolmente contribuito alla sottrazione di beni sociali, con la consapevolezza di arrecare pregiudizio ai creditori, a prescindere dalla conoscenza dello stato di dissesto dell'impresa. La particolare tenuità del danno, ai fini dell'applicazione dell'attenuante di cui all'art. 219, comma 3, L.F., deve essere valutata in relazione all'entità complessiva della diminuzione dell'attivo fallimentare, senza che sia necessaria la ricostruzione dettagliata di tale attivo, essendo sufficiente la distrazione di beni di rilevante valore, idonea ad incidere in misura consistente sul riparto in favore dei creditori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 13/5/2011 della Corte d'appello di Bologna;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. FRATICELLI Mario, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito per l'imputato (…

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