Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15105 del 14 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:15105PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori di cui all'art. 612-bis c.p. si configura quando la condotta reiterata dell'agente, pur non costituendo di per sé singolarmente un reato, cagiona nella vittima un perdurante stato di ansia o di paura, ovvero un fondato timore per la propria incolumità o per quella di un prossimo congiunto, oppure un'alterazione delle proprie abitudini di vita. Ai fini della sussistenza del reato, non è necessario che la condotta persecutoria sia caratterizzata da violenza fisica, essendo sufficiente che essa si manifesti attraverso reiterate molestie, minacce o altre forme di pressione psicologica, anche mediante l'utilizzo di mezzi di comunicazione telematici. La valutazione della credibilità e dell'attendibilità della persona offesa, costituita parte civile, può essere effettuata dal giudice di merito senza la necessità di riscontri estrinseci, qualora la narrazione risulti lineare e coerente, in assenza di elementi di segno contrario. Inoltre, la riferibilità delle conversazioni telematiche all'imputato può essere desunta da una valutazione complessiva degli elementi probatori, anche di natura logica, senza che sia necessaria una prova diretta dell'identità dell'utente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di appello di Napoli emessa in data 20/12/2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere B. Calaselice;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Tassone K., che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore della parte Avv. (OMISSIS), che ha concluso conformemente al Procurator…

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