Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33057 del 7 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:33057PEN

Massima

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La sussistenza dell'aggravante della minorata difesa di cui all'art. 61, n. 5, c.p. non richiede l'impossibilità assoluta della difesa, essendo sufficiente che le circostanze di tempo, luogo o persona abbiano ostacolato in concreto la capacità di difesa della vittima, determinando una situazione di particolare vulnerabilità. Pertanto, il giudice può ritenere integrata tale aggravante quando, sulla base di una valutazione complessiva delle circostanze del fatto, emerga che l'agente abbia approfittato di una diminuita capacità di difesa della persona offesa, come nel caso di un reato commesso di notte, in una zona scarsamente frequentata, nei confronti di una vittima giovane e sola. La motivazione del giudice deve dare conto in modo adeguato e logico di tale valutazione, senza limitarsi ad affermare in modo apodittico la sussistenza dell'aggravante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANTOVANO Alfredo - Presidente

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. NICASTRO Giuseppe - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);;
avverso la sentenza del 22/01/2021 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANTONIO SARACO;
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore MANUALI VALENTINA, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
udito il difensore, l'Avvocato (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (…

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