Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3036 del 25 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:3036PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione della custodia cautelare in carcere, può essere desunto dalle modalità e dalla gravità del fatto, nonché dalla personalità dell'indagato, senza che sia necessaria un'analitica dimostrazione dell'inadeguatezza di ogni altra misura cautelare, essendo sufficiente che il giudice indichi, con argomenti logico-giuridici, gli elementi specifici che, nella singola fattispecie, rendono la misura della custodia cautelare in carcere la più adeguata a prevenire il pericolo di reiterazione di reati della stessa specie, in applicazione del principio di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difesa di PI. MA. , (nato il (OMESSO));

avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Roma in data 08 maggio 2009;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Margherita Bianca Taddei;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dr. Carlo Di Casola il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Il difensore di Pi. Ma. , in…

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