Il Comune, nelle more dell'adozione del Piano di Utilizzo delle Aree Demaniali di competenza regionale, può legittimamente esercitare il potere di pianificazione e regolamentazione del rilascio delle concessioni demaniali marittime mediante l'adozione di atti di natura regolamentare, ai sensi dell'art. 6 della legge regionale n. 494/1993. Tali atti comunali, pur essendo soggetti alla successiva revisione a seguito dell'approvazione delle leggi regionali, sono pienamente legittimi e non possono essere contestati per incompetenza. Tuttavia, l'amministrazione comunale, nell'adottare atti che incidono sulla titolarità di concessioni demaniali già rilasciate, è tenuta a rispettare il procedimento partecipativo previsto dalla legge n. 241/1990, non potendo emanare provvedimenti di caducazione o decadenza senza preventiva comunicazione di avvio del procedimento. La legge regionale n. 10/2012, nel prevedere la proroga automatica dell'utilizzazione delle strutture balneari esistenti fino al 31 dicembre 2013, non esime il titolare della concessione dal rispetto degli obblighi previsti dalla normativa in materia di edilizia e tutela del paesaggio, sicché il diniego dell'autorizzazione paesaggistica per mancanza dei relativi titoli risulta legittimo. Infine, la sospensione del procedimento autorizzatorio disposta dall'amministrazione comunale, se adeguatamente motivata, non può essere considerata illegittima, in quanto costituisce un legittimo arresto procedimentale autonomamente impugnabile dal privato.