Cassazione penale Sez. I sentenza n. 50047 del 30 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:50047PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione mafiosa può essere desunta da una pluralità di elementi indiziari, quali le conversazioni intercettate che dimostrino l'adesione dell'indagato ai principi e all'operato del sodalizio criminoso, i suoi comportamenti e il linguaggio utilizzato che rivelino la sua vicinanza ai vertici dell'organizzazione, nonché il suo intervento in vicende tipiche dell'attività mafiosa, come estorsioni e recupero di beni rubati, che evidenzino il suo ruolo di affiliato e la sua capacità di incutere timore, anche in assenza di specifiche imputazioni per tali fatti. Tali elementi, valutati nel loro complesso e secondo un criterio di ragionevolezza, possono integrare i gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa, senza che sia necessario individuare un fatto concreto di partecipazione o l'esplicita consapevolezza dell'indagato di agire per favorire l'organizzazione, essendo sufficiente la dimostrazione del suo inserimento nell'associazione e della condivisione dei suoi principi e del suo operato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CHIEFFI Severo - Consigliere

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) DE. VI. GI. GA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1207/2009 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 20/07/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLA PIRACCINI;

Rilevato che il Procuratore Generale nella persona del Cons. Dott. GALATI, chiedeva l'inammissibilita' del ricorso;

Rilevato che il difensore avv. Tronchida chiedeva l'accoglimento dei motivi.

FATTO E DIRITT…

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